I miei viandanti

domenica 17 maggio 2015

Nei dintorni di Roma: l'antica Praeneste




Oggi un post tutto dedicato a Palestrina, un grande borgo di circa 20.000 abitanti, distante da Roma una quarantina di chilometri, sui Monti Prenestini, collegata alla capitale dalla antica strada omonima, la via Prenestina.


Palestrina ha una storia davvero millenaria, essendo il primo nucleo della città forse addirittura precedente alla fondazione di Roma.

La cittadina moderna ovviamente ha subito numerosi cambiamenti, l'ultimo dei quali il bombardamento del 1944, che ha distrutto parte del borgo antico, ma ha anche permesso lo scavo dei numerosissimi resti della città romana seppelliti da secoli.
Il nostro giro comincia dall'antica via del Sole (se arrivate con l'autobus da Roma, vi conviene scendere qui, lungo la moderna Via degli Arcioni)), dove ci accolgono le poderose mura poligonai pre-romane, molto ben conservate.




Appena entrati nella parte antica del paese, ecco la cattedrale di sant'Agapito Martire, costruita sulle fondamenta di un tempio romano, forse dedicato a Giove:  Agapito fu martirizzato a 15 anni proprio nella città romana, sotto l'imperatore Aureliano (III secolo dopo cristo), e qui riposano le sue spoglie.
Il giovinetto martire è diventato il patrono di Palestrina, e il 18 agosto (anniversario della sua morte) si svolge a Palestrina il Palio omonimo, con spettacoli e processioni.






A questo punto  prendiamo Via del tempio, una strada ai piedi  dell'antico tempio della Fortuna Primigenia: in fondo si scorge la mole candida della barocca chiesa di Sant'Antonio Abate.





Il tempio della Fortuna Primigenia è uno dei monumenti più famosi e meglio conservati dell'epoca repubblicana:si trattava di un complesso dedicato alla dea Fortuna, primogenita di Giove,  databile al II secolo a.C., abbarbicato sulle pendici del Monte Ginestro.




Il Tempio era articolato su sei terrazze, collegate da scalinate e rampe, realizzate in opera poligonale (come le poderosa mura delle foto precedenti) e in opera incerta.

Sulle rovine del tempio sono state costruiti edifici di varie epoche, poggianti direttamente sulle rovine romane oppure sulla roccia: saliamo ora una suggestiva scalinata per salire verso la sommità del Tempio: non ho visitato il tempio vero e proprio, cosa che farò una prossima volta.






Siamo arrivati alla Porta, dal cui arco vediamo la barocca Chiesa di Santa Rosalia, in cui tuttora si trova il sepolcreto della famiglia Barberini. Attaccato ad essa l'imponente edificio del Palazzo Colonna Barberini, costruito sull'ultima terrazza dell'antico complesso, sulla cavea che sosteneva il tempio vero e proprio.
Palestrina fece parte del feudo della potente famiglia Colonna fino al XVII secolo: costruito una prima volta nel XI e poi nel XV secolo, fu dai Barberini completamente riedificato nel 1640.



Nel mezzo della cavea semicircolare, su cui in epoca romana poggiava un portico, si trova un pozzo quattrocentesco: da cui si ha la visione completa sia dell'abitato antico, poco più sotto, sia delle propaggini moderne del paese, che si allungano in pianura. La facciata del palazzo ricalca l'andamento curvilineo dell'antico portico romano, inglobandone anche alcuni resti.




All'interno dell'edificio secentesco vi è stato allestito il Museo Archeologico Prenestino, che ospita preziosi reperti romani, tra cui il famoso  il Mosaico del Nilo.



Proseguendo sulla Via Barberini, passiamo la rinascimentale Porta Santa Croce.










AL di sopra dei Via di Porta Santa Croce si trova un rione chiamato degli Scacciati, che ricorda la ribellione di Stefano Colonna contro il Papa Eugenio IV, la sua fuga e la distruzione di Palestrina, che venne rasa al suolo nel 1437.
 Poco dopo vennero ricostruite alcune case sopra il palazzo ormai distrutto, e sorse un nuovo rione chiamato appunto lo Scacciato, che rimane ancora adesso uno dei più antichi del paese.





Scendiamo ora fino alla barocca porta del Sole, che costituisce uno dei principali punti di accesso alla città vecchia: con questa ultima visione del paese, il nostro giro per ora è terminato!


3 commenti:

  1. Cara Laura, le tue foto mi hanno ricordato tempi lontani, quando da bambino andavo a Palestrina a trovare una donna che faceva servizio a Roma in casa di mia zia. Da allora non ci sono più tornato. Un abbraccio

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  2. Quando leggo i tuoi post mi sembra di percorrere queste antiche strade al tuo finaco, mi par di respirarne l'aria e chiudendo gli occhi riesco ad immaginare di essere seduta su quella panchina panoramica.

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  3. mi hai dato un'ottima idea!!!! nonostante vada spesso a Roma, non ho ancora visto questo posto stupendo!!! prendo nota!!

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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