I miei viandanti

lunedì 16 luglio 2012

Sospesi tra cielo e mare



E' tanto tempo che dovevo continuare a raccontarvi il mio viaggio a Barcellona della scorsa primavera. Come ho già scritto, quest'anno era prevista una replica, per finire di ammirare una città che davvero mi ha entusiasmato, per il suo mare, i suoi colori brillanti, per la bellezza dei suoi palazzi antichi e per  la fantasia di quelli moderni.


Non sono bastati cinque giorni per visitarla, anche perché mi piace scoprire ogni angolo, curiosare in ogni viuzza, assaporarne fino in fondo le atmosfere. Purtroppo quest'anno non ci è stato possibile tornarci, ma l'appuntamento è solo rinviato al prossimo anno.

Dei numerosi, meravigliosi posti che abbiamo visitato lo scorso anno, la collina di Mont Juic è quella che davvero mi ha affascinato di più, tanto che era in programma una seconda visita, più approfondita.

Troppe sono le fotografie di questa passeggiata, che prende circa una giornata, per metterle in un post solo, le dividerò in più racconti. Innanzi tutto, Mont Juic è una collina di poco più di 200 metri sul livello del mare, che affaccia prepotente  sul porto della città, e da qui si gode un panorama mozzafiato, ma in realtà si tratta di una area verde, occupata fin dai tempi antichi e completamente ricostruita in occasione dell'Esposizione Universale del 1929 e, più recentemente, per le Olimpiadi del 1992.



Su questa collina verdeggiante si trovano vari edifici, che purtroppo siamo riusciti a vedere solo a volo d'uccello ma che, avendo una giornata intera a disposizione per camminare su e giù per le strade, andrebbero assolutamente visitati, come il Caixa Forum, il Poble Espanol e, soprattutto, il Museo Nacional d'Art de Catalunya.

Se invece non avete una intera giornata oppure non volete rinchiudervi nei musei, avete due strade per salire sulla collina: dalla monumentale Plaça de Espanya, risalendo la scalinata del Museo, oppure la via più spettacolare, quella dal mare, partendo dal porto e risalendo il monte con due teleferiche fino al Castello, e poi scendere verso la piazza.

Vi consiglio assolutamente di prendere la teleferica, almeno la prima, perché il viaggio è spettacolare, come potete vedere: noi abbiamo preferito fare un giretto per il castello e poi riscendere sempre con le due teleferiche, e poi siamo tornate  un altro giorno con l'autobus per fare un rapido giro per la collina.





La prima teleferica, il Transbordador aeri,  parte dalla penisola di Barceloneta, dalla Torre Saint Sebastià: scendete alla Metro Barceloneta oppure arrivate al Museo di Historia de Catalunya dal Port Vell attraverso il passeig de Colom, quindi prendete il Passeig Joan de Bordo e arrivate quasi alla punta della penisola.
 Il Trasbordador Aeri apre alle 11.00 di mattina e chiude nel tardo pomeriggio, ma solitamente la mattina c'è una bella fila, quindi vi conviene arrivare prima, se volete godervi l'intera giornata.



L'ascensore ci ha portato alla piattaforma da cui parte la cabina, scivolando leggero tra la struttura metallica a travi inchiodate da bulloni,  che ricorda molto la Tour Eiffel.
Dalla piattaforma abbiamo aspettato trepidanti l'arrivo della cabina rosso fiammante, a otto posti, e quindi siamo partiti dondolando, sospesi ad un'altezza incredibile: devo ammettere di aver sgomitato in maniera piuttosto prepotente per occupare un posto vicino ai finestrini e fotografare a raffica un panorama spettacolare, che spaziava dalle colline intorno alla città fino a perdersi nell'orizzonte sfumato nell'azzurro evanescente  del mare.

Sulla sinistra vediamo la lunghissima spiaggia di Barcellona, che si estende per circa cinque chilometri, e in lontananza si scorgono le sagome dei grattacieli del moderno quartiere Olimpico, sempre costruito nel 1992: in occasione delle Olimpiadi venne ristrutturato tutto il vecchio porto, fino ad allora occupato da strutture e vecchi magazzini fatiscenti ed ora diventato una delle mete turistiche più visitate, venne sistemata la spiaggia e costruito ex novo un  intero quartiere, la Vila Olìmpica, su cui si stagliano le due torri gemelle, l'Hotel Arts e il Mapfre, adibito ad uffici.




Questo è il moderno porto, che ammireremo meglio dal lato del Castello, mentre sotto di noi si stende la penisola del  Moll de Barcelona, su cui svetta la Torre Jaume I, che la cabina oltrepassa scarrucolando.





Mentre ci allontaniamo dalla riva, sulla nostra sinistra si va aprendo la vista del Port Vell, di cui vi ho già abbondantemente parlato. Dall'alto si vede tutto l'edificio del Maremagnum, il lungo ponte di legno della Rambla de Mar, l'Acquario e le imbarcazione ancorate al porto.




Sulla nostra destra invece scorre la Ronda del Litoral, verso il porto moderno e le sue imponenti navi da crociera, mentre i robusti cavi di acciaio a cui siamo sospesi sembrano  tratteggiati col pennino, inchiostro nero che disegna strane geometrie nel cielo cilestrino.




Purtroppo il viaggio in teleferica è finito, perché la cabina è approdata alla piattaforma di arrivo, il Mirador, da cui è emozionante assistere all'arrivo della cabina seguente che, da puntino minuscolo, si avvicina  fino ad arrivare così vicino che pare di toccarla.



Da questo bel terrazzo abbiamo potuto ammirare la città moderna che si stende sotto la collina, mentre sul fondo si intravedono i quartieri antichi, con le torri svettante delle  chiese medievali.


Questa invece, alla fine delle Ramblas,  è la colonna dedicata a Colombo nel 1888 dalla quale il navigatore, a cui si deve la scoperta dell'America, punta il dito verso il mare (ma nella direzione sbagliata, perché navigando su  quella rotta, in America non ci sarebbe arrivato mai).


Da questa parte, invece, si intravedono le guglie aguzze della Sagrada Familia, chiesa modernissima del visionario Gaudì, che vi illustrerò con dovizia di particolari prossimamente.



Quello che adoro di questa città, oltre ai suoi colori estivi, chiari e limpidi, è la disinvoltura con cui riesce a mescolare l'antico e il moderno, il classico e il fantastico, con cui riesce ad integrare atmosfere marinare, storia e modernità.


E, con questa visione delle due torri che si perdono nel cielo sfumato, aspettiamo di arrivare,, con la seconda teleferica, sulla cima del Mont Juic, per visitare il Castello.

7 commenti:

  1. Adoro Barcellona! Mi hai fatto venire voglia di tornarci...anche perché non sapevo proprio ci fosse la teleferica. Io ho già le vertigini ma il marito ne sarà entusiasta :)

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  2. E' con immenso piacere che ho ripreso questo viaggio per le strade di Barcellona con voi, le tue foto sono sempre fantastiche!

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  3. Adoro le immagini dei tuoi viaggi, le descrizioni così accurate e i tuoi racconti coinvolgenti, alla fine del post mi convinco di aver compiuto io stessa il viaggio..!

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  4. E, come sempre, dopo un tuo articolo vorrei andare DENTRO le tue foto.... brava!
    nasinasi bella signora!

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  5. Ciao Geillis, non sono mai stata a Barcellona...che grande lacuna. Devo rimediare ma nel frattempo le tue foto riempiono la mia mente e i miei occhi. Grazie! Un bacio

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  6. Visitai Barcellona cinque anni fa per i miei trent'anni di matrimonio! L'ho trovata bellissima, variegata, interessante, giovane,colorata, ricca di storia, insomma una città SPLENDIDA in tutte le sue forme! Anch'io ho il desiderio di rivederla....chissà quando....Lodevole, come sempre, il tuo reportage!

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  7. Ciao Geillis...c'è una piccola sorpresa per te sul mio blog :-). Bacibaci

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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