I miei viandanti

giovedì 5 aprile 2012

E pastiera sia!



Non abbiamo mai avuto l'abitudine, in famiglia, di fare cose particolari, tipo il brunch pasquale, dolci e dolcetti, biscotti e torte pasqualine, e neanche vale il detto Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.



Per noi la Pasqua significa una tranquilla giornata in famiglia, sette-otto persone in tutto, con un bel pranzetto che ci prepara la mamma, a base di lasagne o cannelloni, ricco antipasto con salumi e salami di vario tipo, uova sode e spizzichini sott'olio, e così via, fino all'apoteosi pomeridiana del dolce di compleanno e dello spumante perchè, di solito, il mio compleanno e quello di mio cugino Alessio cadono proprio in quei giorni, per cui li festeggiamo tutti insieme.



La pasquetta, fino a qualche anno, nei tempi di gioventù, significava invece pic-nic con gli amici, in Abruzzo, al lago, nei dintorni di Roma, insomma: file chilometriche per arrivare, panini mangiati scomodamente sul prato, file chilometriche per tornare...insomma, una pratica che è stata archiviata felicemente tanti anni fa.

Al paese dei miei nonni no, non è così: cominciano a fare biscotti e torte già parecchi giorni prima, delle torte alte, soffici e profumate, spesso aromatizzate all'anice, e poi ciambelline, tozzetti e prelibatezze varie, di cui prima o poi mi farò dare le ricette, promesso!


Non ho mai provato, quindi, a fare nulla di particolare, per la Pasqua, ma quest'anno avevo davvero voglia di sperimentare la famosa Pastiera Napoletana, un dolce che adoro: profumatissimo, dolcissimo, pesantissimo, un croccante involucro di pastafrolla contenente una farcitura davvero ricca a base di ricotta, canditi, grano cotto e acqua di fiori d'arancio.
Tra le tante ricette in circolazione, mi sono fidata di quella di Giallo Zafferano, sempre una garanzia: vi assicuro che è riuscita perfetta, seguendo le istruzioni di Sonia  nel video in questa  pagina.

Ho usato un po' più che del mezzo chilo di pasta frolla consigliato, forse sei etti abbondanti, in questo caso l'ho comprata già fatta, e l'ho stesa in una tortiera a cerniera a bordi alti di 26 centimetri di diametro: ho steso prima la base tonda, e poi la fascia intorno di contenimento, piuttosto alta perchè la farcia è abbondante e anche liquida. Per quanto riguarda il grano, ho comprato un barattolo di grano già cotto da 550 grammi, e ne ho usato la metà per una torta bella grossa.


La cottura è esattamente quella consigliata: in forno ventilato a gas, 185-190 gradi per un'ora abbondante, sul secondo ripiano dal basso, poi l'ho lasciata riposare una mezz'ora nel forno spento aperto. La  pastiera fa fatta riposare almeno un giorno, meglio se di più, in un luogo fresco ma non in frigorifero.

E con questa bellissima pastiera, faccio a tutti i viandanti che passano per la mia Foresta tantissimi auguri di Buona Pasqua!

13 commenti:

  1. Gnam gnam...che buona la tua pastiera.
    La tradizione a casa mia è un pranzetto vegetariano sul terrazzo...ma quest'anno mi sa che ci va male e resteremo in sala da pranzo (vedi pioggia).
    Tanti auguri!

    RispondiElimina
  2. Auguroni anche a te! La ta descrizione delle tradizioni familiari e paesane della pasqua mi hanno fatto venire l'acquolina... ma dovrò aspettare, siamo nel pieno della quaresima!!!

    RispondiElimina
  3. Perfetta quest'idea della pastiera per la Pasqua!

    Che bei ricordi quelli delle feste passate in famiglia o delle scampagnate con gli amici... anche se ricordo che il più delle volte pasquetta era accompagnata da una pioggia abbondante!

    Ti auguro anch'io una buona Pasqua!

    RispondiElimina
  4. Per me invece è sempre stata una bella giornata in famiglia con una passeggiata nel verde dopo pranzo:)) Semplice ma serena! Complimenti per la pastiera, è a dir poco perfetta!!! Spero di farla anch'io quest'anno... un abbraccio Laura e Buona Pasqua!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  5. Ma quanto è bella la tua pastiera? A me garba proprio così, bella alta, ricca di ripieno. Serena Pasqua!

    RispondiElimina
  6. tanti auguri di Buona pasqua, con una buona fetta di pastiera ch enon è più solo il docle di Napoli ma un po di tutta Italia

    RispondiElimina
  7. Verro chiessà perchè anche noi da giovani ci davamo alla Pasquetta in macchina, tradizione accantonata per fortuna, però che risate!!!

    RispondiElimina
  8. La tua pastiera è davvero bella, sembra di sentirne il profumo da qui... Qui sull'isola tradizione vuole che nei giorni di festa e sopratutto a Pasqua (ma anche a Natale) si mangi l'agnello e nonostante le tante campagne sensibilizzatrici, non c'è storia: domenica per pranzo mia suocera preparerà proprio l'agnello al forno.

    RispondiElimina
  9. Avevo già ammirato su Facebook la bellezza di questa pastiera ma la rivedo volentieri (con l'acquolina in bocca) :-D Tanti auguri, cara, per una Pasqua serena e gioiosa con chi più ami :-)

    RispondiElimina
  10. ne è avanzato un pezzetto?!
    buona pasqua carissima!

    RispondiElimina
  11. Auguri di una serena Pasqua.

    RispondiElimina
  12. che buona la pastiera! è un po' di anni che non la faccio ,ma prima o poi....
    per me Pasqua va a braccetto con la pizza di formaggio accompagnata con lonza o salame la mattina per la tradizionale colazione, in realtà la mangiamo a posto del pane anche a pranzo e a cena e a pranzo il giorno dopo, insomma finché ce n'è!ti abbraccio
    ciao Reby

    RispondiElimina

Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails